Paolo Baldini - Intervista

 ( Intervista fatta il 18\08\2022 durante la decima edizione dell' OverJam Reggae Festival )

Paolo e Jimmy, il piu' giovane membro di Reggae Nord
 

-Q. Noi ci siamo incontrati l'ultima volta nel 2018 quando hai suonato al Rototom Sunsplash sul Lion Stage con gli Zion Train, dunque sono passati circa quattro anni. Come sono stati questi quattro anni ?
-P.B. Dal punto di vista di quella collaborazione sono stati intensi e disastrosamente interrotti. Come abbiamo iniziato a prendere giri con quella cooperazione ha pensato bene di 'accadere' il Covid, per cui per due anni non se ne parlo' piu'. Abbiamo fortunatamente recuperato una data all' Ozora Festival in Ungheria un paio di settimane fa e lavoreremo su della nuova musica assieme. Questo per quanto riguarda la mia collaborazione con gli Zion Train. Per il resto sono sopravvissuto questi due anni di Covid, non mi posso assolutamente lamentare, ho lavorato moltissimo in studio, anche bene diciamo, non ho avuto neanche quel vuoto che tanti hanno avuto e che sono riusciti a riempire con delle creative operazioni artistiche, io ho proprio lavorato molto in studio.


- Ad esempio il progetto che presenti qui stasera (Dolomite Rockers) e' il frutto di questo lavoro ?

No, questo era iniziato prima; infatti anche questo progetto fu forse ancora piu' penalizzato dal Covid, perche' io e Dan-I avevamo realizzato con molta pazienza e con molto lavoro l'album Dolomite Rockers tre\quattro anni prima, nei tempi liberi che lui aveva come producer ed io come producer\musicista eravamo pronti per partire, avevamo rilasciato l'album a febbraio e come sappiamo bene tutti a fine febbraio e' partito il lockdown. E' stato veramente difficile anche da quel punto di vista, pero' come avete visto oggi, ci siamo tornati ed abbiamo fatto qui la nostra seconda data !


- Parlaci appunto dell'album, sono forse sonorita' un po' diverse dalle tue usuali ...
Allora, c'e' da fare una premessa, io e Dan-I ci conosciamo da circa 25 anni, lui e' piu' giovane di me di sette anni. Me lo ricordo ad un Sunsplash, questa voce sorprendente che aveva, ed e' iniziata lì la nostra amicizia. Abbiamo avuto delle carriere parallele , lui ha lavorato fortissimo nell'ambiente Sounsystem, ha pubblicato e ha suonato in tutta Europa, in tutto il mondo. Ha volato tantissimo per fare le sue serate di Sound. Ha uno dei Sound piu' potenti d'Europa. Siamo sempre rimasti amici, ma non siamo mai riusciti a fare una cosa assieme, quindi quando e' successo, abbiamo fatto una cosa potente che mettesse insieme il nostro comune denominatore, che in questo caso era la vicinanza alle montagne, perche' lui e' di Feltre e io sono di Pordenone, ma sono praticamente nato sotto le prealpi Clautane quindi ... Dolomites Rockers ...

 
- Hai detto che sei rimasto impressionato dalla voce di Dan-I ...

Si, se volete vi racconto. Ero in tenda e sentivo questa voce, ho sentito altre storie così, pero' questa e' vera! Sentivo questa voce, ma dopo un po' di canzoni mi sono reso conto che i riddim cambiavano, ma la voce era sempre la stessa. Allora ho messo la testa fuori dalla tenda, era forse il primo anno ad Osoppo, e mi sono accorto che c'era 'sto ragazzino biondo che cantava, era da solo, non c'era nessuno che lo ascoltava. lo stava facendo esclusivamente per lui stesso, era fichissimo. Allora sono andato lì, me lo sono ascoltato e siamo diventati amici. La sua vioce era ed e' un qualcosa di estremamente particolare. Io ho sempre sostenuto la sua causa. 


- Quindi i vocals delle canzoni sono i suoi?
Di piu' ! La musica di Dolomites Rockers e' la musica di Dan-I, che ha messo da parte con le collaborazioni internazionali migliori, che ha mescolato alla mia . Infatti diciamo che c'e' tutta la sua impronta compositiva. Per me e' stato molto figo lavorare su Dolomites Rockers perche' io non ho scritto la musica, io ho mixato la musica ed ho contribuito a rendere forse piu' organica quella musica che nasce con una volonta' estremamente digital per assecondare un flavour estremamente ninties della musica inglese e Jamaicana.


- Il tuo stile e' analogico ...

Diciamo che e' organico, infatti ho cercato di prendere quella scuola che e' sostanzialmente la scuola inglese del Dub e darle la tensione del concerto. 


- Comunque una cosa intrigante e' il riverbero a molle...

Io ho una storia di famiglia perche' mio padre ha lavorato come suo primo impiego alla Davoli che era una prestigiosa ditta di strumenti musicali italiani. C'e' stato un momento negli anni '60 in cui anche noi facevamo le cose ... e quindi gli era rimasta questa capacita' ... quindi io gli portavo a casa le cose e lui me le costruiva... le cose ... le visioni ... Papa' guarda cosa mi ha prestato un mio amico ... e lui me lo rifaceva uguale. In questo sono stato molto fortunato. Io ad esempio non ho nessuna cognizione di elettronica o di elettromeccanica, io uso solo queste cose e a volte anche in modo estremamente brutale ... Se pensi, quele era l'innovazione della scuola Jamaicana del dub, che fra l'altro, dub e jamaica hanno cambiato la musica moderna, anche se la musica moderna non lo sa ed ai piu' e' ignara questa cosa, pero' il concetto stesso di remix nasce in Jamaica, l'utilizzo degli effetti in Jamaica conferiva agli strumenti un tocco completamente diverso. Bisogna immaginare che negli anni '60 i progettisti cercavano di creare degli echi, dei delay puliti, che dessero un effetto 'perfetto'. Ma non era possibile, perche' dal punto di vista tecnologico c'era questo degrado. In Jamaica, anche solo le temperature a cui erano sottoposti gli strumenti, rendeva il tocco ancora piu' degradato, pero' restituì a quegli strumenti un valore estremamente caldo. E diro' di piu', il fonico, che e' una figura estremamente scientifica nel mondo occidentale, nei Caraibi era un artista. Al punto tale che molti dischi avevano la firma del fonico piu' grande di quella del cantante. Pensiamo a Lee Perry o Scientist fino ad arrivare a Mad Professor ... il remix e' una cosa che e' stata inventata con il dub, perche' con il Dub loro producevano una canzone nel modo convenzionale e poi quel multitraccia lo riutilizzavano, perche' lo avevano prodotto ed era estremamente costoso produrre altre cose. Questo e' il motivo per il quale il riddim, la base strumentale, veniva poi cantata anche da altri. Mai successo in occidente. I Led Zeppelin non facevano cantare altri sulle loro basi strumentali, tanto meno i Beatles. 


- Che poi usci' fuori che i Rolling Stones collaborarono con Bob Marley ...

Si ! E Keith Richards investì un sacco di soldi in Jamaica, e gliene siamo grati per due motivi: perche' ha investito i soldi e perche' NON ha suonato in quei dischi ! Non e' stato un atto egomaniaco, di mettere se stesso in quella roba li, ma ha dato benziana a quei progetti per esistere e fare altri passi. Lodevole. 


- Che poi fra Rock e Reggae, Punk,  c'e' una connessione molto forte

Mi raccontano persone piu' grandi di me, che nel '77 in Inghilterra, se andavi ad un concerto Punk , alla fine del concerto non potevi permetterti di mettere null'altro che non fosse Reggae, ti tiravano giu' a sassate. Reggae e Punk hanno un DNA compatibile, 'Punk Reggae Party' ... sono due esempi di working class che si misurano con una musica di rivalsa, la working-class non puo' fare altro che protestare. In un mondo perfetto e giusto non lo farebbe.





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